Facilitazione linguistica è una metodologia di lavoro che ha l’obiettivo di rendere accessibile a tutti la lingua e il contesto comunicativo con cui si entra in contatto (formazione, lavoro, servizi, scuola…).
Che cosa fa il Mediatore linguistico?
Il Mediatore Linguistico si occupa di favorire la comprensione e la comunicazione tra individui, gruppi, organizzazioni appartenenti alla propria cultura e quelli della cultura degli altri paesi di sua competenza.
Chi è il facilitatore linguistico?
Il facilitatore linguistico è un docente o un esperto esterno alla scuola che facilita l’apprendimento dell’italiano da parte degli studenti stranieri. Il facilitatore linguistico: promuove l’apprendimento dell’italiano come seconda lingua (L2) a studenti di madrelingua non italiana.
Chi si occupa della L2 a scuola?
Al contrario, quello che avviene spesso e volentieri, è che per costoro l’apprendimento dell’italiano L2 sia affidato a figure che, per quanto competenti nel loro ambito, per formazione e vocazione si occupano di altro (insegnanti di sostegno, insegnanti di lingue, volontari, personale esterno…).
Come diventare un facilitatore?
In Italia la figura del facilitatore non è regolamentata e non esiste né un percorso formativo unico e definito, né un ordine professionale riconosciuto. Esistono tuttavia varie scuole a cui potersi rivolgere per diventare facilitatore e ottenere una formazione adeguata, come la Scuola Superiore di Facilitazione.
Quanto guadagna un mediatore linguistico?
Va comunque detto che, di solito, un mediatore linguistico e culturale percepisce circa 15 euro all’ora. In certi casi può anche arrivare a 30 euro orari, mentre in altri la remunerazione si ferma intorno a 10 euro.
Dove lavorano i mediatori linguistici?
Il mediatore linguistico sarà indispensabile nelle aule di tribunale e nelle scuole nelle strutture ospedaliere e nelle Aziende Sanitarie locali e in particolare nelle strutture di accoglienza per l’immigrazione nelle strutture umanitarie e nelle strutture territoriali.